FIMOSI – VARIANTE PREPUZIALE – MEGAPREPUZIO

La storia naturale del prepuzio è caratterizzata da una fisiologica e pressoché completa “chiusura” a partire dalla nascita e nei primi mesi di vita.
E’ pertanto impossibile e controindicato cercare di scoprire il glande in quanto le normali aderenze tra il prepuzio ed il glande devono gradualmente e lentamente risolversi spontaneamente. Questo processo richiede del tempo e difficilmente è possibile la completa e totale scopertura del glande prima dei 5-6 anni.

In presenza di un prepuzio che si mantiene completamente chiuso (fimosi) può essere attuata una iniziale terapia topica cortisonica ( assorbimento < allo 0,5% ) per valutare la risposta locale prima di considerare l’eventuale soluzione chirurgica finale ( di preferenza la Circoncisione).

Tecnicamente esistono due diverse soluzioni chirurgiche, che si devono adattare al riscontro anatomico, in cui il prepuzio può essere conservato (plastica prepuziale dorsale di allargamento) o invece asportato (circoncisione parziale o radicale).

Condizioni specifiche sono infine rappresentate da variazioni anatomiche della conformazione del prepuzio (varianti prepuziali, megaprepuzio) che hanno caratteristiche cliniche ben specifiche e che comportano delle scelte terapeutiche con tempistiche e modalità differenti tra loro.

FIMOSI
VALUTAZIONE DI FIMOSI
FIMOSI ASPETTO CLINICO

VARIANTE

PENE NASCOSTO
PENE NASCOSTO CLINICA
MEGAPREPUZIO

IPOSPADIA

Il riscontro alla nascita di una anomalia congenita del pene è un evento che turba molto ogni Famiglia.

L’ipospadia è certamente una delle malformazioni congenite più frequenti a carico dei genitali maschili. E’ sempre bene ricordare che tuttavia nello sviluppo dei genitali, durante la vita fetale, possono avvenire delle interferenze che causano uno spettro di malformazioni.

Alcune possono interessare unicamente il prepuzio e/o la cute peniena (varianti prepuziali, mega-prepuzio, pene infossato) senza alcuna conseguenza sullo sviluppo del canale uretrale e con delle implicazioni terapeutiche molto meno preoccupanti.
Altre invece causano un arresto variabile dello sviluppo del canale uretrale (ipospadia), la cui apertura non avviene all’apice del glande ma in una posizione variabile tra la regione perineo/scrotale (forme più severe o prossimali) l’asta peniena (forme medie) o la regione glandulare (forme più lievi o distali).

Classificazione Ipospadia

Circa il 70% delle ipospadie riguardano forme distali, senza alterazioni dei corpi cavernosi o testicolari e quindi senza conseguenze o implicazioni sulla futura vita sessuale e sulla capacità riproduttiva.

Diverse tecniche chirurgiche ricostruttive (con un unico intervento o nei casi più severi con più interventi) e la scelta e la decisione devono essere sempre basate su un’adeguata e competente valutazione pre ed intra-operatoria.

Infezioni delle vie urinarie e Reflusso Vescico Ureterale

La corretta definizione di un’infezione delle vie urinarie non è semplicemente basata sul riscontro di una positività del campione di urina inviato in laboratorio (urino-coltura).
Esistono infatti dei criteri clinici ben precisi, oltre alle modalità di raccolta del campione di urina, per cercare di differenziare una potenzialmente pericolosa IVU (Infezione delle Vie Urinarie) delle alte vie urinarie (pielonefrite) da una IVU delle basse vie urinarie (cistite) o da una positività delle urine senza alcuna implicazione clinica (batteriuria asintomatica). Questo delicato equilibrio nella decisione di un corretto approccio diagnostico si deve necessariamente basare su una completa e dettagliata storia anamnestica.

Una precisa conoscenza delle valutazioni ecografiche pre-natali (counselling), delle abitudini minzionali (diario minzionale diario_minzionale-) oltre che della situazione dell’alvo costituiscono degli elementi indispensabili per potere meglio chiarire una correlazione tra una infezione delle vie urinarie ed una eventuale patologia urologica anatomica (congenita) o funzionale (acquisita).


Il RVU è un fenomeno dinamico ed intermittente di risalita retrograda di urina (reflusso), di grado variabile, dalla vescica alla via urinaria superiore. Esiste una profonda differenza tra la condizione “primitiva”, geneticamente determinata e frequentemente associata ad un danno renale che nasce con il bambino (displasia renale) rispetto ad una condizione “secondaria” legata ad una alterazione funzionale vescicale o neurologica che può portare ad un danno pielo-nefritico acquisito (cicatrice renalescar) ed irreversibile.

Terzo- quarto grado di RVU

Proteggere i reni e prevenire la progressione di un potenziale danno renale è uno degli obiettivi primari dell’Urologo Pediatra Suo compito precipuo è quello di identificare correttamente il tipo di RVU e di sapere quale modalità terapeutica applicare, in considerazione di tutte quelle molteplici variabili che sono presenti (età, sesso,grado,etc.).

CISTOSCOPIO PEDIATRICO E SIRINGA INIETTIVA
PAPILLA PRE INIEZIONE E POST INIEZIONE DI 1,5 CC DI DEFLUX

Incontinenza Urinaria

Una delle condizioni più fastidiose ed anche più imbarazzanti per un bambino è rappresentata dalla presenza di un’ incontinenza urinaria durante il giorno e/o la notte. Fisiologicamente il controllo degli sfinteri urinario-fecale avviene intorno ai due anni. Inizialmente con quello diurno e più tardivamente con quello notturno.

La persistenza di una perdita di urina, esclusivamente durante la notte, in un bambino di almeno 5 anni di età, viene definita enuresi notturna primitiva (mono-sintomatica).

E’ molto frequente e comune in età pediatrica, con una incidenza intorno al 10-15% ai 6 anni, ma con una risoluzione spontanea annuale circa del 15% ed una incidenza nella popolazione adolescenziale ed adulta ridotta a solo l’1%.

E’ molto importante escludere che non vi siano associati anche problemi durante il giorno che possono portare a delle perdite improvvise ed involontarie di urina (con le mutandine bagnate) per l’ impossibilità o incapacità di trattenerla. Questa ultima condizione, legata ad una disfunzione vescicale non è associata ad un’infezione urinaria ma dipende da una condizione di immaturità della vescica che produce delle contrazioni involontarie (vescica iper-attiva) associata spesso ad urgenza minzionale.

Nostro compito è quello di saper valutare ed analizzare correttamente tutti quegli elementi (familiarità, anatomia e funzionalità) che portano all’incontinenza urinaria e di trovare una soluzione terapeutica per rendere finalmente il bambino asciutto!